Il disegno di legge n. 1248/19, il cosidetto “Sblocca cantieri”, approvato in Senato il 6 giugno scorso dovrebbe finalmente dare una risposta allo stallo sulle autorizzazioni per il recupero dei rifiuti provocato dalla sentenza del Consiglio di Stato del febbraio 2018.

Il Senato infatti ha dato il via libera all’utilizzo mirato dei criteri previsti dai decreti sul recupero agevolato anche per la concessione delle autorizzazioni in via ordinaria.

Nella sostanza, i criteri indicati dai provvedimenti che disciplinano il recupero semplificato dei rifiuti (DM 5 febbraio 1998, DM 161/2002 e DM 269/2005) devono essere applicati anche per le autorizzazioni ordinarie (ex. Artt. 208. 209 e 211 del D. Lgs. 152/2006).

Questa specifica si applica “per i parametri indicati relativi a tipologia, provenienza e caratteristiche dei rifiuti, attività di recupero e caratteristiche di quanto ottenuto da tale attività”.

Le autorizzazioni devono invece individuare specificatamente le condizioni e le prescrizioni necessarie “per quanto riguarda le quantità di rifiuti ammissibili nell’impianto e da sottoporre alle operazioni di recupero”.

Inoltre, il Senato autorizza il Ministero dell’Ambiente ad emanare linee guida per l’applicazione uniforme sul territorio nazionale della disciplina.

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