Con la Delibera n. 3 del 13 luglio 2016 l’Albo Nazionale Gestori Ambientali ha stabilito i criteri e i requisiti per l’iscrizione alla categoria 6, relativa a chi effettua il solo esercizio di trasporto transfrontaliero.
Eccezion fatta per il ruolo del responsabile tecnico che, in attesa dell’entrata in vigore dei nuovi criteri per lo svolgimento dei corsi di abilitazione, dovrà essere ricoperto dal legale rappresentante, gli altri requisiti sono stati allineati con le richieste cui devono sottostare le imprese italiane.
Le difficoltà sono legate alle possibili differenze tra i documenti vigenti in Italia e l’eventuale corrispondente dello stato di appartenenza dell’impresa estera. Per esempio, devono essere presentati l’equivalente del casellario giudiziario dell’impresa e del legale rappresentante o l’equivalente della Dichiarazione di Regolarità Contributiva.
Ulteriore complicazione è legata alla lingua dei documenti che si presentano. Infatti, tutti (quindi anche per esempio i libretti dei mezzi) devono essere accompagnati da una traduzione giurata in lingua italiana. Ciò significa un ulteriore impedimento e costo per l’impresa.
Da ultimo, segnaliamo un ulteriore paletto all’iscrizione che riguarda le ditte svizzere. La circolare 987 del 26/10/2016 specifica che anche in campo di trasporto rifiuti è valido l’accordo internazionale redatto tra Unione Europea e Confederazione Elvetica, che implica che una impresa può svolgere un unico servizio per un massimo di 90 giorni non consecutivi.
Secondo l’interpretazione data dalla Sezione Regionale della Lombardia dell’Albo Gestori Ambientali, ciò significa che una ditta svizzera che voglia iscriversi nella categoria 6 del trasporto transfrontaliero lo potrà fare sottoscrivendo un unico contratto con un impianto di conferimento per un totale di 90 giorni non consecutivi di lavoro (in questo caso gli effettivi viaggi di trasporto rifiuti possono essere più di 90, a patto che vengano effettuati in non più di 90 giorni).