"Violato in modo persistente l'obbligo di recuperare i rifiuti o di smaltirli senza pericolo per l’uomo o per l’ambiente" è la sentenza con la quale il tribunale del Lussemburgo ha condannato l’Italia, causa inadempienza alle direttive comunitarie sulla gestione dei rifiuti.
La Corte ha stabilito il pagamento di una somma forfettaria di 40 milioni di euro ed una penalità di 42,8 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie per dare piena esecuzione a una precedente sentenza del 2007. Sette anni fa la Corte aveva dichiarato che l’Italia era venuta meno “in modo generale epersistente agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti”.
Quindi “l’inadempimento dura da oltre sette anni e, dopo la scadenza del termine impartito, le operazioni sono state compiute con grande lentezza; un numero importante di discariche abusive si registra ancora in quasi tutte le regioni italiane”. Di qui la decisione di “infliggere una penalità decrescente, il cui importo sarà ridotto progressivamente in ragione del numero di siti che saranno messi a norma conformemente alla sentenza”
Secondo il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti “la sentenza sanziona una situazione che risale a sette anni fa” ma nel frattempo “siamo passati da 4.866 discariche abusive contestate a 218 nell’aprile 2013. Andremo in Europa con la forza delle cose fatte, lavorando in stretta collaborazione con le istituzioni Ue, per non pagare nemmeno un euro di quella multa figlia di un vecchio e pericoloso modo di gestire i rifiuti con cui vogliamo una volta per tutte chiudere i conti”.